Il mio Blog e il mio sito diventano una sola cosa...www.sebastianozanolli.com

Ciao....il mio blog ed il mio sito diventano una sola cosa.

Da oggi, 17 Settembre 2009,

www.sebastianozanolli.com raccoglie tutto. Opinioni, spunti, strumenti, commenti, dati e date, appuntamenti, foto, files...

Insomma...questo blog che mi ha dato tanti amici e soddisfazioni cambia indirizzo....ma non cambia anima.

Ci mancherebbe...

Grazie per l'affetto. Davvero.

Sebastiano

sabato 28 febbraio 2009

A volte non capisco...


Leggo del bambino ucciso nel consultorio.
Del bambino ucciso a Treviso.
Del bambino violentato a Roma....
Quanto dolore, quanto terrore, quanto sgomento.
Qualunque ragionamento cade difronte alla violenza su un bambino.
Nessuna colpa.
Nessun debito.
Nessuna offesa.

Solo il fatto di essere cardine di amori incompresi, finiti. Marciti al sole del barcollante vivere quotidiano.
Testimone della pochezza emotiva che contraddistingue le nostre generazioni di ipervitaminici vitelloni e vitellone del 6 politico e del rolex sul polsino e di culture lontane ma invasive incapaci di trovare requie e mediazioni.
Passeggeri inconsapevoli di auto guidate da geniori tirati su a papponi di non è la rai e fan di sos patata.
Osservatori perplessi di adulti che leggono di meno di un libro l'anno...
Quanto poco siamo capaci di serietà.
Quanto poco abituati a cercare di saldare i nostri debiti prima di avviarci alla realizzazione personale che ci promettono gli spot televisivi.
No. Non è vero che NOI VALIAMO.
Non è vero che tu sei sempre la priorità.
Non è vero che la realizzazione personale passa attraverso il disinteresse per le tue creature.
No.
Non è così e non saremo uomini fino a quando accetteremo il fatto che un bambino venga massacrato di botte abbia la stessa rilevanza...o meno...del legamento di Totti.
Non fino a quando lasceremo sgorgare questo urlo di pena dalla pancia del mondo.
Non c'è da discutere, nè disperare.
Solo promettersi che tu no, non genererai altro dolore, terrore e sgomento.
Che amerai e proteggerai a costo della tua vita chi di vita ne ha davanti più di te.
Non fosse che per una legge di economia e di buon senso.
Prima le donne e i bambini, raccomandavano sul Andrea Doria mentre affondava.
Chi da la vita e chi ne ha davanti tanta.
Poi gli altri.
E mantenere la parola.

E dirsi e dire a tutti che nel sangue sprecato di quel bambino c'era anche un po del sangue tuo, dei tuoi figli e di tutti i bambini del mondo.
E ricordarsi che chi salva una vita salva il mondo.
Sempre.
Buon riposo piccoli e perdonateci se potete.

venerdì 27 febbraio 2009

Sebastiano al Festival della Cittadinanza a Padova Sabato 4 Aprile ore 21.00, SALA DELLA GRAN GUARDIA








vanta 13 anni di storia: una storia ricca di soddisfazioni, di sfide raccolte e rilanciate, di messaggi diffusi anche attraverso la presenza di interlocutori di primo livello; una piazza, fino ad oggi organizzata come salone espositivo in cui organizzazioni senza fine di lucro, associazioni, cooperative, fondazioni, enti morali, organizzazioni di volontariato, istituzioni, hanno presentato e proposto i loro prodotti, i servizi, le esperienze, i progetti.

Festival della cittadinanza è un evento ideato e coordinato dalla Cooperativa Asa. La Cooperativa ASA è un’impresa costituita nel 1988 per favorire l’inserimento delle persone nel lavoro e nella “vita attiva” attraverso l’orientamento e la formazione, e per essere “incubatore” di nuove esperienze di partecipazione, di imprenditorialità e di costruzione di reti sociali.


TeamSZ

giovedì 26 febbraio 2009

Yorik



MAROSTICA ( VI ) - Ex CHIESETTA di S. MARCO25 APRILE - 10 MAGGIO 2009 -INAUGURAZIONE 25 APRILE 2009 ORE 18.3

Appuntamento a Villafranca Veronese / Museo Nicolis



"Stringere relazioni. Vendere la propria capacità di dare soluzioni.Aumentare la propria capacità di risolvere i problemi. Studiare. Conoscere. Ed essere focalizzati.
Votare politici capaci di affrontare con competenza i problemi. Giovani magari in modo che abbiano da perdere qualcosa ne futuro se non faranno quanto promesso.
Studiare ed applicare rimangono comunque le due aree in cui si può fare di più.
Se posso aggiungere un ultimo punto direi anche "risparmiare".Che significa pensare in prospettiva".
TSZ

lunedì 23 febbraio 2009

da www.vicenza.com...."volevamo cambiare qualcosa nella nostra vita, ma il solo desiderio non ha portato nessun miglioramento..."


...Leggere, studiare, formarsi per costruire un presente e un futuro, coltivare il proprio talento, continuare a migliorarsi: un invito per uscire dal tunnel...per continuare clicca qui...Vicenza.com

giovedì 19 febbraio 2009

Recensione da "Il Dirigente" a cura di Davide Mura


...PUNTARE SU SE STESSI
PER REALIZZARE I PROPRI SOGNI
Un libro sulla motivazione per affrontare
con grinta il 2009....continua...



sabato 14 febbraio 2009

Dammi qualche regola....il ritorno....



Cerchiamo di chiudere il cerchio.

Se possibile.
Assieme alle mail di coloro che hanno una attività imprenditoriale ho ricevuto, dopo l'articolo sul Sole 24 ore, anche le mail di coloro che invece sono dipendenti, o cercano lavoro.
Anche in questo caso mi chiedono degli spunti.
Perchè la disperazione e la frustrazione montano.
Occhio che serve pelle dura per giocare a questo gioco.


Serve ottimismo e pelle dura.


E' il gioco del trovare o migliorare il posto di lavoro.
Prima vi liberate della convinzione che ci sia qualcuno che vi deve qualcosa e prima comincerete a fare i seri.
Beh...in un certo senso sono dipendente anche io.
Quindi so di cosa parlo.
Ho cercato di aiutare diverse persone a trovare lavoro. Anche in questi tempi di Obama e Brunetta.A volte con successo a volte no.
Ci provo?
Ma si.
Ci provo in poche righe a battere un colpo, senza fare il maestro.
Se vi piace fatelo. Sennò...trovate la vostra via.


Direi che se sei in cerca di lavoro devi metterti in testa che è proprio un lavoro cercare lavoro.
Dalle 8 alle 12 dalle 14 alle 18.
E se serve anche fare gli straordinari è suggerito.


Scopo della giornata?


Stringere relazioni. Vendere la propria capacità di dare soluzioni. Non trovare lavoro li per li. E' quasi impossibile.
Il lavoro arriva dalla congiunzione di effetti rari. Matching di domanda e offerta.
Persona giusta, posto giusto, momento giusto.
Lotto.
Ma essere sulla lista, avere avuto la possibilità di lasciare un piccolo segno serve per farsi ricordare al momento opportuno. E a massimizzare possibilità.
Quindi?
Stringere tanti contatti.
Quanti?
Di più.
Se li puoi contare non sono abbastanza.
Entro 12 mesi trovi lavoro.
Accettarlo poi dipende da te.
Ma sono convinto che entro 12 mesi trovi lavoro.


Per chi già lavora e vuole migliorare la sua posizione?


Non lamentarti sempre. Diventi odioso e ti svuoti di energie.
Concentrati sul motivo principale per cui ti pagano.
E' probabile che sia fare felice il tuo capo. Casomai ti dirà lui quali clienti soddisfare....
Fallo contento e rispetta i tempi.
Di solito la puntualità è un contorno apprezzatissimo.
Meglio un risultato al 90% puntuale che perfetto in ritardo.
Mantieni la parola e non accettare che gli altri non la rispettino. Anche se è il tuo datore di lavoro.
Ci sono altre aziende, tieni duro solo fino a che non trovi un altro posto.
Cura la tua reputazione. Le tue possibilità di crescita sono tutte li.
Cosa rappresenti e come sei percepito.
Prenditi cura di te e del tuo pubblico.
Ho cercato di essere breve e forse ho schiacciato troppo.

Ma rileggendolo mi sembra che sia ragionevole.
Tenete duro.

lunedì 9 febbraio 2009

Dammi qualche regola....


Mi sono arrivate un bel po’ di mail dopo l’intervista sul Sole 24 Ore.
Mi fa piacere. Davvero. Grazie.
Non ho il tempo di rispondere subito a tutti e nemmeno personalmente quindi approfitto del magico blog per provare a dare dei suggerimenti cumulativi.
Spero vadano bene lo stesso.
Mi piace iniziare dalla mail di Stefano, di Andrea, di Chiara, di Riccardo…tanto per citarne alcuni, in modo che si riconoscano.
Loro e tanti altri hanno una attività.
Hanno fatto il salto e hanno deciso di provare a rendersi indipendenti nelle loro scelte professionali.
Sono tempi belli tosti.
Non c’è nulla di regalato.
Quindi la loro domanda è in sintesi :
“Dammi qualche regola per fare andare bene il mio business”.
“Abbiamo mille rogne, mercato, borsa, stato, dipendenti, finanza,concorrenti….”
Eheheheh…come diceva Che Guevara :“mai in ogni circostanza e in ogni epoca si potrà avere la libertà senza la lotta!”…quindi cari guerriglieri…preparatevi…
Io ci tento, alla faccia dei tanti disidrati di speranza che si affannano a dirti che sei finito e che è finito il mondo attorno a te...
Provo a mettere assieme un po’ di spunti che non vogliono essere unici e definitivi ma che ho visto funzionare.


Io proverei questi rimedi:


Prendi con te solo gente che sia disponibile a spartire con te queste righe sotto come punti fissi.
Non sarai e non potrai controllare tutto e tutti e sarebbe un male per te e per loro.
Hai una bella avventura davanti, ti servono compagni fidati, non mercenari.
Piuttosto aspetta quelli giusti ed intanto datti più da fare tu
.
Se hai un cliente ci sei, sennò non sei nessuno. Quindi decidi di trattarli bene. E quando dico bene…intendo bene. Davvero bene. Non come l’Alitalia con i suoi passeggeri. Non come certi medici pubblici con loro pazienti. Non come tanti call center della Telecom.
Trattali davvero Bene. Come tratti chi ti interessa ed ami.
La tua idea è nata per servire qualcuno.
Dimenticalo e l’idea è buona solo per passare le domeniche pomeriggio di pioggia.
Ogni giorno convinciti che dovrai cercare di fare di più con meno. Basta poco magari ma non smettere mai. Se smetti il tuo margine tende a calare e se cala il tuo margine prima o poi sarai fuori mercato. E per una azienda significa chiudere.
Non accettare rese mediocri da nessuno. Fornitori, dipendenti, soci e anche te stesso.
Quando accetti qualche comportamento che sia meno di quello che dovrebbe essere apri una falla.
E le falle hanno una brutta caratteristica. Tendono ad allargarsi.
Se non sai razionalmente cosa sia mediocre o cosa no domandalo alla tua pancia o al tuo cuore. Loro sanno sempre se ti stai prendendo in giro e se ti racconti balle.
Se senti che non sono contenti significa che stai accettando ciò che è comodo e non ciò che è giusto per la salute del tuo business.
Mantieni quello che prometti, senza eccezioni, verso tutti.
Il tuo valore e quello della tua azienda sta li.
Semplifica la vita degli altri. In ogni modo. In ogni luogo. In ogni caso.
Buona settimana.

mercoledì 4 febbraio 2009

Recensione da www.Peopledirections.com di Federica Fornelli


Tempo fa, ho avuto la fortuna di intervistare Sebastiano Zanolli. All’epoca avevo già letto i suoi libri e ne ero rimasta colpita per la forza del convincimento di ciò che veniva descritto.Allora, scoprii anche che Sebastiano è un autore autentico anche nella sua scrittura, assolutamente naturale. I libri sono veramente il suo parlato, conversazioni sulle sue esperienze, delle sue riflessioni, dei suoi confronti. Parla di sé....


Continua la lettura....

lunedì 2 febbraio 2009

Mai più vittima



Vedo una trasmissione sulla situazione dei quartieri degradati di Napoli.
Quartieri dove italiani e africani vengono tenuti separati da file di poliziotti e carabinieri che sperano solo di finire in fretta il loro turno per tornare alle loro famiglie.
Sono brutti posti.
Sono brutte situazioni.

Poi ascolto le interviste.
Ragioni, torti. Insulti. Minacce.
E sempre un ritornello..da tutte e due le parti...
"Nessuno muove un dito per noi".
Certo è vero.
E non va bene.
" Da anni qui manca tutto".
E' una vergogna, sicuro.
Le amministrazioni di quei posti dovrebbe venire licenziate immediatamente.
E da qui a quando qualcuno, sperabilmente capace, prenderà in mano una questione così marcia cosa ne sarà di quei bimbi che vivono tra la muffa e le paste degli spacciatori?
Che ne sarà di quei figli che hanno per maestri camorristi e puttane?
Chi ripagherà loro e tutti noi per generazioni inevitabilmente gettate nella fogna dell'inciviltà?
Penso a neri d' America, alle lotte e ai discorsi di Malcom X, di Martin Luther King, di Rosa Parks*...
Da Vittime a Responsabili...
Se Rosa Parks si fosse alzata da quel posto in pullman anzichè farsi trascinare in tribunale...
Se avessimo un pò di animo ci chiederemmo... "ma perchè quella gente è in quelle case fatiscenti dal 1980" ?
Sono 29 anni.
Quanta disperazione serve per rimanere in un posto che di umano non ha nulla?
E quanta poca voglia di rischiare serve?
Quanto si è persa l'idea di sè come centro?

Cosa avrebbero detto di Malcom X, Martin Luther King, Rosa Parks*..?
Oggi ho letto per la seconda volta un libro.
Si intitola " Le ceneri di Angela".
Lo ha scritto una penna fenomenale.
Frank McCourt, ed è la sua storia di disgraziato e povero ragazzo irlandese della piovosa e tetra Limerick.
Alla fine lui parte per un posto lontano dove riuscirà finalmente a trovare il suo destino. Forse duro, forse no. Ma avrà una chance. Parte verso cosa non si sa, ma via da qualcosa brutto e avaro di sicuro.
Cosa avrebbero detto della sua storia Malcom X, Martin Luther King, Rosa Parks...?
Il parallello è troppo comodo per non portarmi a pensare.
Chi ti fa restare?
Cosa ti trasforma in vittima?
Sempre vittima anche quando sei un volontario?
Quando resti a prenderle, a subire, a ingoiare?
Perchè e cosa ti spinge a cercare sempre la colpa in qualcun'altro e a fermare il tuo naturale moto verso il meglio?
Perchè lo schifo solito e certo è meglio del buono nuovo forse possibile ?
Perchè è sicuro?
Sono figlio di questa terra fortunata e non oso avventurarmi in predicozzi per chi non ha avuto la mia stessa buona sorte.
Ma so che non sono state tutte rose, e le spine hanno punto anche me.
Ma oggi più che mai...dopo avere visto tutto questo ho rigiurato di non essere mai più una vittima, magari martire e spero di no, ma mai più vittima.



*Rosa Louise Parks fu una figura-simbolo del movimento per i diritti civili in USA famosa per aver rifiutato nel 1955 di cedere il posto dell'autobus ad un bianco.

Il video di presentazione di "Io, societa' a responsabilita' illimitata"

Un Video che vale : Last lecture di randy Pausch

- "Ogni ostacolo, ogni muro di mattoni, è lì per un motivo preciso. Non è lì per escluderci da qualcosa, ma per offrirci la possibilità di dimostrare in che misura ci teniamo. I muri di mattoni sono lì per fermare le persone che non hanno abbastanza voglia di superarlo. Sono lì per fermare gli altri".