Il mio Blog e il mio sito diventano una sola cosa...www.sebastianozanolli.com

Ciao....il mio blog ed il mio sito diventano una sola cosa.

Da oggi, 17 Settembre 2009,

www.sebastianozanolli.com raccoglie tutto. Opinioni, spunti, strumenti, commenti, dati e date, appuntamenti, foto, files...

Insomma...questo blog che mi ha dato tanti amici e soddisfazioni cambia indirizzo....ma non cambia anima.

Ci mancherebbe...

Grazie per l'affetto. Davvero.

Sebastiano

giovedì 26 giugno 2008

LA PUNIZIONE ............ ALTRUISTICA - ULTIMATUM GAME



"Un interessante esperimento
tanto semplice
quanto razionalmente stupefacente,
è quello chiamato
«Ultimatum Game»,
ben noto agli economisti sperimentali.

Eccolo: a un soggetto, chiamiamolo A,
viene messa a disposizione
una somma di denaro significativa,
per esempio pari a diversi mesi di stipendio.

C
on quella somma egli deve fare
una proposta di suddivisione della somma con un altro soggetto
,
chiamiamolo B, e questa seconda persona può accettare la proposta o rifiutarla.

Se la proposta viene rifiutata nessuno dei due riceverà nulla,
mentre se viene accettata, la divisione della somma diventa effettiva.

Se il giocatore B fosse del tutto razionale,
egli dovrebbe accettare qualsiasi proposta di divisione,

dato che «
poco è comunque meglio di niente»

e invece tutti gli esperimenti condotti mostrano
che quando A offre una somma più bassa del 25 per cento,
i soggetti B la rifiutano, con altissima probabilità.

In altre parole B punisce A,
anche a costo di rimetterci lui stesso
quando percepisce l`offerta come troppo egoistica.


Gli studiosi chiamano questo comportamento «punizione altruistica»
perché chi la esercita (il giocatore B)
non lo fa in vista di uno stretto vantaggio personale,
ma per dare una lezione di altruismo
e buon comportamento sociale
al giocatore A troppo avaro.

E quando le interazioni vengono ripetute,
cambiando i giocatori, si
vede che gli A puniti sembrano avere appreso la lezione
e nelle tornate successive alzano l`offerta.

Comportamenti di questo tipo sono diversi e più interessanti
del cosiddetto «altruismo reciproco»,
che è un`altra forma che tutti noi umani pratichiamo:
faccio un regalo
immaginando (scommettendo) che il destinatario del dono
si ricorderà di me in futuro
e magari per il prossimo compleanno mi farà un regalo a sua volta).

Naturalmente i regali si fanno anche per sentirsi buoni e senza un calcolo razionale di venire ricambiati in futuro, ma quel sottofondo c`è e infatti sono davvero pochi coloro che continuano a fare regali o anche soltanto semplici gentilezze se nel tempo l`altro soggetto non li ricambia in qualche misura.
Dopo un po` ci si stufa e si lascia perdere."
('Il Manifesto', gennaio 2OO4)

Interessante no?

lunedì 23 giugno 2008

ITALIA - SPAGNA 2 A 4

Ieri sera mi sono seduto sulla mia poltrona per vedere l'Italia....

Ho preparato la birra, le patatine...

Ho ascoltato l'inno...


Ho iniziato a guardare i giocatori che si passavano la palla...


Poi annoiato da un gioco tanto brutto quanto noioso ho acceso il notebook..


Si apre la schermata iniziale con Google...


Cosa cerco..

Mah..

Do un occhiata alla TV..


Sono sempre lì a giochicchiare..


Scrivo sulla barra di ricerca..."Quanto guadagna un giocatore di calcio"..

Esce su www.calciopro.com un articolo estratto da un altro articolo della Gazzetta dello Sport...

"Il rapporto tra la società sportiva e il calciatore professionista è regolato dalla legge n. 91/81 e prevede anch’esso un minimo sindacale (previsto ad esempio nel contratto di Damiano Tommasi nella Roma di qualche anno fa, o di Bobo Vieri lo scorso anno nell’Atalanta). Gli si presenta a fine mese una busta paga come quella di qualsiasi dipendente in cui appaiono come primo motivo di uscita fiscale il prelievo Enpals, sistema previdenziale, che porta via il 33% dello stipendio. Il Tfr invece il 7,50%.
La Gazzetta calcola queste cifre su un calciatore medio della serie A, che prende 540.000 euro circa al mese, di cui “solo” 300.000 vanno nelle sue tasche".

Poi digito "quanto guadagna un maestro delle elementari".
Lasciamo perdere...

Riguardo i nostri giocatori.... E' il 30° del primo tempo....

Alla fine chiederanno scusa agli italiani per la scarsa performance...


No non occorre che vi scusiate...

Fate conto che non vi abbia visto...

Non mi dovete nulla.....

Vado fuori a correre...

Mi diverto di più...

domenica 22 giugno 2008

Una frase per la mente: Abraham Lincoln



Abraham Lincoln :


La religione

di un uomo

non vale molto

se non ne traggono beneficio

anche il suo cane

e il suo gatto.

martedì 17 giugno 2008

Quando fare Network: il momento giusto per iniziare

'Qual è il momento per iniziare?
Anche in questo caso la mia risposta vi deluderà.
Ora!

Anzi, era ieri.

E per questo vi chiederò nei prossimi capitoli
di cercare,
frugare,
analizzare,

ricordare
chi e quando

avete conosciuto
questa o quella persona.

Ma vi ripeto che non c'è momento migliore di adesso per cominciare.......

... La rete di salvataggio si costruisce prima dell'incidente.
Il paracadute si prepara prima del lancio.....

Quello che si rischia
nel rimandare l'inizio di una gestione cosciente
della vostra rete di conoscenze
è di perdere lungo la strada
della dimenticanza

un patrimonio umano incalcolabile.

Se pensate che questo pensiero sia troppo pragmatico o calcolatore,
v'invito a guardare la cosa da un altro punto di vista.
Quello del rispetto
e della valorizzazione del prossimo e di voi stessi.

Non rimarremo sul pianeta Terra per sempre.
Non avremo infinite possibilità di stringere legami con il resto dei nostri simili...




... Non scordatevi di chi incontrate.
Potreste non trovarlo mai più
.'


Brano tratto dal testo 'Una soluzione intelligente alle difficoltà quotidiane - Creare reti di relazione per affrontare il caos di ogni giorno' - S.Zanolli

giovedì 12 giugno 2008

Il falsificatore di avvisi di raccomandate



Ma perché sabato mattina ho sorriso a quella impiegata delle poste?


Il foglietto giallo sgualcito trovato nella cassetta delle lettere diceva:

“Raccomandata,

da ritirare tra le 10 e le 11

nei giorni successivi
”.

Ed io alle 9,45 di due giorni dopo

varco l’entrata delle poste.

Sorrido, è sabato mattina, sorrido a tutti, c’è un bel sole.

Dico a mio figlio di aspettarmi in auto 2 minuti.

Devo ritirare una busta.

Mi hanno detto di andare li dalle 10 alle 11.

Non ero a casa quando un postino ha fatto il suo lavoro e non mi ha trovato.

Devo,

voglio,

essere gentile,

ho già fatto fare allo Stato un lavoro per niente.


So quanto costa fare lavori per nulla.


Non posso non sentirmi in debito.


Ho spiegato a mio figlio l’importanza della puntualità .

'Meglio tre ore in anticipo che un minuto in ritardo'…

Non è mia.

E’ di Shakespeare.

Poi gli ho spiegato il bene comune,

che se tutti mettiamo del rispetto in un sistema,

il sistema ci rispetta di più.


Troppe cose.


Eccomi qui a sorridere ai tre anziani che aspettano nell’altra coda una pensione,

alla signora che parcheggiava la bici con le borse della spesa

ed un bambino sul seggiolino.

“Buongiorno” dico all’impiegata e presento il foglietto sgualcito.


Il vetro.


Il vetro è spessissimo.


Parlo forte, già così il rapporto nasce male.

Il vetro spesso a difendere che?

Il vetro spesso a difendere cosa?

L’ufficio postale sembra un bazaar…

Vendono di tutto…

Dai biglietti di auguri ai libri per bambini…

Pubblicità di mutui come yogurt, mancano solo gli yogurt veri.

Sorrido ancora.

Si, a questo punto comincio ad avere dei dubbi.

Sono scemo.

L’impiegata accaldata,

stanca,

accigliata,

arrabbiata,

batte sulla tastiera…

Guarda trenta volte il biglietto…

Strano.. Non ci sono più di 10 parole.

Forse sta pensando che io sia un

falsificatore

di avvisi

di raccomandate.

Poi il responso.

“Le abbiamo scritto di venire alle 10”.

Ecco, ma perché sempre a me?

Poi penso che invece è così per tutti.

Taccio.

Mi scuso, faccio notare che mancano dieci minuti alle dieci.

Mi guarda malissimo.

“Se le scriviamo alle dieci è perché c’è un motivo”.

“Quale?” chiedo con una faccia

che deve assomigliare a quella di un macaco.

Si alza e vedo che fruga tra alcune carte, la busta è li.

Si vede da qui.

Non potrebbe essere diversamente.

Se potevo andare anche il giorno prima a ritirare,

non può essere diversamente.


E’ li.

Ma il danno è fatto.


Lei è l’autorità e ha dato il responso.


Non può essere incongruente.

L’autorità non è mai incongruente.

Altrimenti che autorità è.


Un motivo c’è sempre.


“Devono portarcela dall’ufficio centrale”

improvvisa guardando lo schermo del pc

e distogliendomi di dosso lo sguardo.

Accidenti, devo essere dentro


ad un intrigo spionistico internazionale.


L’ufficio centrale…

Me li vedo quelli dell’ufficio centrale

a portare con una valigetta piombata con manetta al polso

la mia busta.


Tra scatoloni di mutui allo yogurt e pubblicità di gratta e vinci postali.

Taccio.


Mio figlio mi aspetta.


Gli ho promesso due minuti.


E’ sabato e la mia priorità è passare tempo con lui.

Non con questa imbecille.

La puntualità è davvero importante.

Esco.

Vado a fare benzina.

“Mi faccia il pieno” chiedo al signore,

avanti con l’età,

che lesto esce dal suo gabbiotto.


“Certo” mi risponde lui sorridendo.

Faccio per prendere il tergivetri che sta vicino al distributore.

“Sta scherzando ?” esclama prendendomelo di mano.

“Oddio, ecco un altro nevrotico insoddisfatto” penso.

Ci mancherebbe solo che dopo la cortesia di fermarsi

a fare benzina da me

si dovesse anche lavare i vetri da solo,

faccio io”.


E’ un raggio di sole, una illuminazione.


Lo vorrei baciare e fargli baciare mio figlio.


Forse lo vaccinerò contro

la stupidità

di chi fa pagare agli altri

il conto della sua insoddisfazione.


Forse c’è speranza.

Mi frugo le tasche per prendere i soldi.

Ho la cartolina sgualcita, sono le dieci e venti.

Forse quelli dell’ufficio centrale sono arrivati.

Andiamo prima che richiudano.

sabato 7 giugno 2008

Parole e contenuti



"La maggior parte delle parole
comunemente adoperate [dagli uomini politici]
sono sovratutto notabili
per la mancanza di contenuto.

Ciò è probabilmente la ragione del loro successo; essendo legittimo il sospetto che le parole più divulgate
siano state consaputamente
o inavvertitamente scelte
appunto perché esse sono
adattabili
a qualsiasi azione il politico deliberi,
possa intraprendere,
quando abbia acquistato il potere.

Luigi Einaudi
(Discorso elementare sulle somiglianze
e sulle dissomiglianze fra liberalismo e socialismo)

mercoledì 4 giugno 2008

La civiltà di un popolo: educazione e sanita'









La civiltà di un popolo si riconosce da due fattori essenziali:


quanto spende in educazione

e quanto spende in sanità.



Che poi non è altro che la misura della cura che si ha uno dell' altro.

Come in una famiglia si sa che oggi a me e domani a te.

Si sa che la felicità individuale è figlia della felicità collettiva...
Si sa ma si fa finta che non sia cosi.



E sull'onda di un falso entusiasmo
da spot televisivo
ci raccontiamo storie a lieto fine
a cui solo noi crediamo
e che ci vedono come unici attori, registi e pubblico.



C' è bisogno di superare questa crisi autocentrata.


Questa rappresentazione sterile
che pretende ognuno per sè e Dio per tutti.


Educazione e sanità sono due cenerentole dimenticate da una svista colossale.
Da una ubriacatura di pienezza di sè.
Chi è capace ha diritti ma anche doveri.
Chi non è capace anche.
Ma tutte e due le categorie hanno bisogno una dell'altra.



Nel bene,

l'educazione,

e nel male,

la sanità.



La prossima volta che desideriamo capire
a che punto di cottura è il nostro mondo,
basterà guardare come si valutano e come si impegnano
gli insegnanti e lo stesso vale per i medici ed ospedalieri.


Non sono gli scienziati il termometro della nazione.



Sono coloro che hanno messo nella loro missione
il prossimo:
loro,
la loro opera
ed il supporto che hanno dai loro concittadini.


Da li comincia la vera rivoluzione.

Il video di presentazione di "Io, societa' a responsabilita' illimitata"

Un Video che vale : Last lecture di randy Pausch

- "Ogni ostacolo, ogni muro di mattoni, è lì per un motivo preciso. Non è lì per escluderci da qualcosa, ma per offrirci la possibilità di dimostrare in che misura ci teniamo. I muri di mattoni sono lì per fermare le persone che non hanno abbastanza voglia di superarlo. Sono lì per fermare gli altri".