Il mio Blog e il mio sito diventano una sola cosa...www.sebastianozanolli.com

Ciao....il mio blog ed il mio sito diventano una sola cosa.

Da oggi, 17 Settembre 2009,

www.sebastianozanolli.com raccoglie tutto. Opinioni, spunti, strumenti, commenti, dati e date, appuntamenti, foto, files...

Insomma...questo blog che mi ha dato tanti amici e soddisfazioni cambia indirizzo....ma non cambia anima.

Ci mancherebbe...

Grazie per l'affetto. Davvero.

Sebastiano

mercoledì 28 gennaio 2009

Ma perché sabato mattina ho sorriso a quella impiegata delle poste?


Ma perché sabato mattina ho sorriso a quella impiegata delle poste?
Il foglietto giallo sgualcito trovato nella cassetta delle lettere diceva: “raccomandata, da ritirare tra le 10 e le 11 nei giorni successivi”.
Ed io alle 9,45 di due giorni dopo varco l’entrata delle poste.
Sorrido, è sabato mattina, sorrido a tutti, c’è un bel sole.
Dico a mio figlio di aspettarmi in auto 2 minuti.
Devo ritirare una busta.
Mi hanno detto di andare li dalle 10 alle 11.
Non ero a casa quando un postino ha fatto il suo lavoro e non mi ha trovato.
Devo, voglio, essere gentile, gli ho già fatto fare allo Stato un lavoro per niente.
So quanto costa fare lavori per nulla.
Non posso non sentirmi in in debito.
Ho spiegato a mio figlio l’importanza della puntualità .
Meglio tre ore in anticipo che un minuto in ritardo…non è mia. E’ di Shakespeare.
Poi gli ho spiegato il bene comune, che se tutti mettiamo del rispetto in un sistema il sistema ci rispetta di più.
Troppe cose.
Eccomi qui a sorridere ai tre anziani che aspettano nell’altra coda una pensione:
Alla signora che parcheggiava la bici con un le borse della spesa ed un bambino sul seggiolino.
“Buongiorno” dico all’impiegata e presento il foglietto sgualcito.
Il vetro.
Il vetro è spessissimo.
Parlo forte, già così il rapporto nasce male.
Il vetro spesso a difendere che?
Il vetro spesso a difendere cosa?
L’ufficio postale sembra un bazar…vendono i tutto…dai biglietti di auguri ai libri
per bambini…pubblicità di mutui come yogurt, mancano solo gli yogurt veri.
Sorrido ancora.

Si, a questo punto comincio ad avere dei dubbi.
Sono scemo.
L’impiegata, accaldata, stanca, accigliata, arrabbiata batte sulla tastiera…guarda trenta volte il biglietto…
Strano..non ci sono più di 10 parole.
Forse sta pensando che io sia un falsificatore di avvisi di raccomandate.
Poi il responso.
“Le abbiamo scritto di venire alle 10”.
Ecco, ma perché sempre a me?
Poi penso che invece è così per tutti.
Taccio. Mi scuso, faccio notare che mancano dieci minuti alle dieci
Mi guarda malissimo.
“Se le scriviamo alle dieci è perché c’è un motivo”.
“Quale?” chiedo con una faccia che deve assomigliare a quella di un macaco.
Si alza e vedo che fruga tra alcune carte, la busta è li.
Si vede da qui.
Non potrebbe essere diversamente.
Se potevo andare anche il giorno prima a ritirare, non può essere diversamente.
E’ li.
Ma il danno è fatto.
Lei è l’autorità e ha dato il responso.
Non può essereincongruente.
L’autorità non è mai incongruente.
Altrimenti che autorità è.
Un motivo c’è sempre.
“Devono portarcela dall’ufficio centrale” improvvisa guardando lo schermo del pc e distogliendomi di dosso lo sguardo.
Accidenti, devo essere dentro ad un intrigo spionistico internazionale.
L’ufficio centrale…
Me li vedo quelli dell’ufficio centrale a portare con una valigetta piombata con manetta al polso la mia busta.
Tra scatoloni di mutui allo yogurt e pubblicità di gratta e vinci postali.
Taccio.
Mio figlio mi aspetta.
Gli ho promesso due minuti.E’ sabato e la mia priorità è passare tempo con lui.
Non con questa imbecille.
La puntualità è davvero importante.
Esco.
Vado a fare benzina.
“Mi faccia il pieno”, chiedo al signore avanti con l’età che lesto esce dal suo gabbiotto.
“Certo” , mi risponde lui sorridendo.
Faccio per prendere il tergivetri che sta vicino al distributore.
“Sta scherzando ?” esclama prendendomelo di mano.
“Oddio, ecco un altro nevrotico insoddisfatto”, penso.
“Ci mancherebbe solo che dopo la cortesia di fermarsi a fare benzina da me si dovesse anche lavare i vetri da solo, faccio io”.
E’ un raggio di sole, una illuminazione.
Lo vorrei baciare e fargli baciare mio figlio.
Forse lo vaccinerò contro la stupidità di chi fa pagare agli altri il conto della sua insoddisfazione.
Forse c’è speranza.
Mi frugo le tasche per prendere i soldi.
Ho la cartolina sgualcita, sono le dieci e venti.
Forse quelli dell’ufficio centrale sono arrivati.
Andiamo prima che ric
hiudano.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Sebastiano. Non ci conosciamo personalmente, mi permetto di darti del tu perché sto leggendo il tuo libro, e sto entrando in sintonia con la tua mappa del mondo che è troppo sovrapponibile alla mia.
Questa mattina ero in coda per delle visite mediche in una clinica privata. Il banco di accettazione ha i vetri, con un foro passacarte. Ma a cosa serve? E' alto 2 metri, lo si scavalca facilmente. Ed il posto è frequentato per lo più da anziani. Che filosofia è, la filosofia del vetro?

Mauro

Edanpink ha detto...

beh...in quanto a addetti ad un servizio pubblico...suggerisco il libro 'il fattore Fred'...

Semplice ed elementare quanto ricco di spunti.

Il video di presentazione di "Io, societa' a responsabilita' illimitata"

Un Video che vale : Last lecture di randy Pausch

- "Ogni ostacolo, ogni muro di mattoni, è lì per un motivo preciso. Non è lì per escluderci da qualcosa, ma per offrirci la possibilità di dimostrare in che misura ci teniamo. I muri di mattoni sono lì per fermare le persone che non hanno abbastanza voglia di superarlo. Sono lì per fermare gli altri".